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Giovanni Piantadosi

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Come ogni anno, la comunità Apriliana interviene numerosissima all’annuale concerto di Natale che Alzheimer Uniti Aprilia organizza insieme ai giovani musicisti della Diapason. Momento significativo ed emozionante è stato la consegna della Luce della Pace da parte di due rappresentanti dei boy scout apriliani con la presenza della professoressa Elena Grieco. La luce resterà in associazione per tutto il periodo di Natale a disposizione di chi vuole attingerne e renderla disponibile nella propria abitazione. Il sindaco Lanfranco Principi con il suo intervento ha voluto fortemente significare l’importanza di quanto è stato da tempo posto in essere nella nostra città sul tema della “demenza” a favore di pazienti e familiari e la necessità di proseguire e confermare tutti gli interventi attivati. Condividiamo pienamente e assicuriamo la nostra piena collaborare in sinergia con le istituzioni per il superiore interesse delle persone fragili.
Un grazie di cuore a tutti quelli che ci hanno onorato della loro presenza.
Grazie Diapason
Grazie Maestro Raponi
Giovanni Piantadosi.
Continua la costruzione di una comunità di fatto, ovvero di un sistema dove i diversi interventi pubblici, privati e di volontariato, trovano obiettivi comuni, mettendo al centro di qualsiasi intervento la “PERSONA”.
In questi giorni, l’associazione ha incontrato venti farmacisti di Farmasa S.r.l. e Farmacia ApriliaNord, un momento significativo di confronto e formazione.
Seguiranno incontri pratici esperenziali tra i nostri volontari farmacisti e le persone che frequentano il Centro per Anziani Fragili di Aprilia.
Gli appuntamenti, avranno tra l’altro, l’obiettivo, attraverso varie esperienze “olfattive”, di aiutare a “ritrovare” emozioni dimenticate e con esse riattivare la sensazione di benessere psicofisico legato a quell’esperienza.
Grazie a FARMASA S.r.l. e alla Farmacia ApriliaNord per la collaborazione e la sensibilità mostrata.

Come ogni anno, in occasione della giornata mondiale dell’Alzheimer, l’associazione “Alzheimer uniti Roma” organizza un convegno presso la sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma. Anche quest’anno, i relatori della giornata, hanno dato risposte e importanti sollecitazioni sulle nuove opportunità nelle cure della demenza. Un’ottima giornata di Formazione e Informazione per tutti, soprattutto per i caregiver sui quali ricade la maggior parte del peso della gestione dei propri cari. Grazie agli organizzatori e relatori tutti, un ringraziamento particolare va alla nostra carissima e instancabile Luisa Bartorelli.

l’Alzheimer gioca con la memoria, ma non spegne la passione di vivere ogni istante con il cuore.
Ieri abbiamo avuto l’onore e il piacere di presenziare al primo torneo di golf in Italia per persone con Alzheimer.
Al Golf Nazionale di Sutri, campo della Federazione nazionale golf, si è svolto “l’Alzheimer open championship by Challenge Care “.
Una giornata meravigliosa per ricordare che, nel mondo dello sport, l’Alzheimer è solo una parola, perché sul campo tutti diventano compagni di gioco, abbracciando l’inclusione e dimostrando che la forza e la resilienza superano qualsiasi barriera mentale.
L’Amministrazione
“Non devi perdere la pazienza, sai che è malato” dice la cugina che passa a trovare gli zii un’ora una volta all’anno
“Ah, io se fossi in te lo porterei in una clinica privata, per stare più tranquilla…” dice l’amica che non ha mai dovuto chiedere prestiti ai parenti per coprire la retta della struttura
“Devi fartene una ragione, tua mamma non è più lei” dice la vicina a cui mamma e papà tengono i figli ogni pomeriggio
“Io non potrei mai prendermi una badante in casa la notte” dice il collega di lavoro, che ogni mattina arriva in ufficio fresco e riposato come una rosa
“Guarda che non dovresti fare cosi…” dice la cognata che abita a 500 km, telefona una volta ogni due mesi e probabilmente non sa nemmeno come si scrive Alzheimer
“Ma perché non esci mai con noi! Ci manchi!❤” scrivono le amiche in chat che però non hanno mai cambiato di una virgola i loro piani serali da quando tu non sei più disponibile come prima
“Se hai bisogno chiama…” dicono i parenti che però non ti chiamano mai per primi per sapere se hai bisogno
“Ricordarti che devi anche riposarti, sennò scoppi…” dicono al lavoro, dove hai finito tutti i permessi e tutte le ferie già a metà anno
“Signora, mi raccomando si faccia aiutare” dicono al centro medico, dove per un colloquio con lo psicologo c’è una lista d’attesa di due mesi
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…quando hai un familiare ammalato di demenza parenti e amici ti dicono tante cose.💁 Sembra incredibile eppure ne sanno sempre tutti un po’ più di te. 🤔
📣Il nostro consiglio di oggi è per chi #non è caregiver 😉 Quando parli con una persona che quotidianamente si occupa di un malato di demenza, pensa a ciò che le stai per dire.☝ Le tue sono buone intenzioni, ma dall’altra parte hai una persona stanca, preoccupata e già impegnata a dare il massimo come riesce e con quello che ha.
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👎Non dirle come dovrebbe fare secondo te. Non puoi sapere perché fa così, né cosa faresti davvero se fossi al suo posto.
👍Dille piuttosto “dev’essere davvero dura per te” , “brava! Stai facendo un gran lavoro!”
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👎Non dirle “chiamami se hai bisogno”. Quando hai estremo bisogno d’aiuto spesso non hai tempo o forze o coraggio per chiederlo.
👍Telefona tu per primo, e chiedile come puoi aiutarla. A volte un’ora di tempo vale più di un tesoro.
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Prendersi cura di un malato è un po’ meno dura se accanto a te le persone si sforzano di capirti
📣📣📣𝗣𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗦𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶𝗴𝗶𝘁𝗮 𝟴𝟬𝟬 𝟮𝟳 𝟮𝟴 𝟮𝟴
Dal primo agosto il numero del Servizio di 𝐏𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐒𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 è l’𝟖𝟎𝟎 𝟐𝟕 𝟐𝟖 𝟐𝟖
È possibile contattare il 𝐏𝐈𝐒 anche via mail a 📧prontointerventosocialelt1@gmail.com
Il Pis è un servizio attivo – H24 e 365 giorni l’anno – nell’intero territorio del Distretto LT1 per rispondere alle emergenze del territorio e offrire nell’immediato una risposta ai cittadini in difficoltà attraverso una valutazione della situazione, una presa in carico breve ed un successivo passaggio, se necessario, ai servizi sociali competenti.
🫂𝗔𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗼, 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲 𝗮𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝟮𝟰 𝗼𝗿𝗲 𝘀𝘂 𝟮𝟰 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗻𝗻𝗼
Eccoci qui…. il nuovo gruppo si è formato. Caregivers motivati e solidali, pronti all’ascolto e al confronto.
Il Presidente di AlzheimerUniti, dopo il benvenuto di rito, ha affidato l’équipe ai bravissimi formatori Dr. Matteo Mentuccia, Psicoterapeuta e Dr.ssa Sonia Monteverdi, Educatore Professionale.
Buon Lavoro!
ALZHEIMER
E alla fine s’impara anche a scriverlo correttamente: alzheimer
s’impara che non è il medico tedesco delle barzellette.
s’impara ad incassare quel pugno nello stomaco ad ogni battuta inconsapevole riferita ad una persona un po’ sbadata: “se vai avanti così ti viene l’alzheimer”
s’impara la rabbia, la disperazione, l’impotenza.
non si impara ad accettarlo, forse s’impara a conviverci.
s’impara, inermi, a vedere andare in frantumi la Sua dignità.
s’impara a sentirsi chiamare mamma da chi nonna si faceva chiamare.
s’impara a sentirsi dire: “scusi, ma lei chi è?”.
s’impara a sentirsi domandare, da chi cucinava per te, come si mettono i bicchieri sulla tavola.
s’impara ad indossare camicie stese per i polsini.
s’impara a spiarla di nascosto mentre va a buttare il pattume perché poi smarrisce la strada del ritorno.
s’impara, si deve imparare, a non arrabbiarsi quando dimentica le cose, fa pasticci e confonde gli oggetti.
s’impara a non contraddire.
s’impara a rispondere all’aggressività con una carezza.
s’impara a sorridere anche quando piangi dentro.
s’impara a sciacquare dentiere.
s’impara a lavare il Suo corpo. s’impara la naturalezza di ogni gesto.
s’impara a mettere pannolini.
s’impara ad armeggiare con ossido di zinco e rossori.
s’impara ad imboccare. s’impara il ritmo perfetto tra un cucchiaino di cibo e l’altro.
s’impara ad accettare che quel cibo ti toccherà frullarlo come un omogeneizzato.
s’impara a calibrare la giusta boccata d’acqua affinché non vada di traverso.
s’impara ad accettare che quell’acqua ti toccherà raddensarla come gelatina.
s’impara, si deve imparare, a non arrabbiarsi quando non mangia. mangerà domani. quel domani che non ci sarà quando la capacità di deglutire sarà compromessa.
s’impara… si cerca di imparare a capire se ha freddo, caldo, fame o sete.
s’impara a parlare di tutto e di niente.
s’impara a non avere risposte.
s’impara a rassicurarla anche quando di rassicurante c’è ben poco.
s’impara ad accettare il silenzio della sua bocca e del suo sguardo.
s’impara a parlarle, nonostante tutto.
s’impara a dare abbracci e baci che non possono essere ricambiati.
s’impara a dirle ti voglio bene. sempre e comunque.
s’impara a fare punture. s’impara a farne tante.
s’impara ad avere paura. paura di un colpo di tosse. paura che soffochi.
s’impara a dire che sarebbe giusto che chiudesse gli occhi. ormai.
s’impara a sentirsi in colpa per averlo pensato.
s’impara a fare i conti con il vuoto.
agli 800mila malati di alzheimer, ai loro famigliari, a mia Nonna.
scritto da Erika Corgh
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