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Giovanni Piantadosi

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“Non devi perdere la pazienza, sai che è malato” dice la cugina che passa a trovare gli zii un’ora una volta all’anno
“Ah, io se fossi in te lo porterei in una clinica privata, per stare più tranquilla…” dice l’amica che non ha mai dovuto chiedere prestiti ai parenti per coprire la retta della struttura
“Devi fartene una ragione, tua mamma non è più lei” dice la vicina a cui mamma e papà tengono i figli ogni pomeriggio
“Io non potrei mai prendermi una badante in casa la notte” dice il collega di lavoro, che ogni mattina arriva in ufficio fresco e riposato come una rosa
“Guarda che non dovresti fare cosi…” dice la cognata che abita a 500 km, telefona una volta ogni due mesi e probabilmente non sa nemmeno come si scrive Alzheimer
“Ma perché non esci mai con noi! Ci manchi!❤” scrivono le amiche in chat che però non hanno mai cambiato di una virgola i loro piani serali da quando tu non sei più disponibile come prima
“Se hai bisogno chiama…” dicono i parenti che però non ti chiamano mai per primi per sapere se hai bisogno
“Ricordarti che devi anche riposarti, sennò scoppi…” dicono al lavoro, dove hai finito tutti i permessi e tutte le ferie già a metà anno
“Signora, mi raccomando si faccia aiutare” dicono al centro medico, dove per un colloquio con lo psicologo c’è una lista d’attesa di due mesi
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…quando hai un familiare ammalato di demenza parenti e amici ti dicono tante cose.💁 Sembra incredibile eppure ne sanno sempre tutti un po’ più di te. 🤔
📣Il nostro consiglio di oggi è per chi #non è caregiver 😉 Quando parli con una persona che quotidianamente si occupa di un malato di demenza, pensa a ciò che le stai per dire.☝ Le tue sono buone intenzioni, ma dall’altra parte hai una persona stanca, preoccupata e già impegnata a dare il massimo come riesce e con quello che ha.
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👎Non dirle come dovrebbe fare secondo te. Non puoi sapere perché fa così, né cosa faresti davvero se fossi al suo posto.
👍Dille piuttosto “dev’essere davvero dura per te” , “brava! Stai facendo un gran lavoro!”
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👎Non dirle “chiamami se hai bisogno”. Quando hai estremo bisogno d’aiuto spesso non hai tempo o forze o coraggio per chiederlo.
👍Telefona tu per primo, e chiedile come puoi aiutarla. A volte un’ora di tempo vale più di un tesoro.
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Prendersi cura di un malato è un po’ meno dura se accanto a te le persone si sforzano di capirti
📣📣📣𝗣𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗦𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶𝗴𝗶𝘁𝗮 𝟴𝟬𝟬 𝟮𝟳 𝟮𝟴 𝟮𝟴
Dal primo agosto il numero del Servizio di 𝐏𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐒𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 è l’𝟖𝟎𝟎 𝟐𝟕 𝟐𝟖 𝟐𝟖
È possibile contattare il 𝐏𝐈𝐒 anche via mail a 📧prontointerventosocialelt1@gmail.com
Il Pis è un servizio attivo – H24 e 365 giorni l’anno – nell’intero territorio del Distretto LT1 per rispondere alle emergenze del territorio e offrire nell’immediato una risposta ai cittadini in difficoltà attraverso una valutazione della situazione, una presa in carico breve ed un successivo passaggio, se necessario, ai servizi sociali competenti.
🫂𝗔𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗼, 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲 𝗮𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝟮𝟰 𝗼𝗿𝗲 𝘀𝘂 𝟮𝟰 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗻𝗻𝗼
Eccoci qui…. il nuovo gruppo si è formato. Caregivers motivati e solidali, pronti all’ascolto e al confronto.
Il Presidente di AlzheimerUniti, dopo il benvenuto di rito, ha affidato l’équipe ai bravissimi formatori Dr. Matteo Mentuccia, Psicoterapeuta e Dr.ssa Sonia Monteverdi, Educatore Professionale.
Buon Lavoro!
ALZHEIMER
E alla fine s’impara anche a scriverlo correttamente: alzheimer
s’impara che non è il medico tedesco delle barzellette.
s’impara ad incassare quel pugno nello stomaco ad ogni battuta inconsapevole riferita ad una persona un po’ sbadata: “se vai avanti così ti viene l’alzheimer”
s’impara la rabbia, la disperazione, l’impotenza.
non si impara ad accettarlo, forse s’impara a conviverci.
s’impara, inermi, a vedere andare in frantumi la Sua dignità.
s’impara a sentirsi chiamare mamma da chi nonna si faceva chiamare.
s’impara a sentirsi dire: “scusi, ma lei chi è?”.
s’impara a sentirsi domandare, da chi cucinava per te, come si mettono i bicchieri sulla tavola.
s’impara ad indossare camicie stese per i polsini.
s’impara a spiarla di nascosto mentre va a buttare il pattume perché poi smarrisce la strada del ritorno.
s’impara, si deve imparare, a non arrabbiarsi quando dimentica le cose, fa pasticci e confonde gli oggetti.
s’impara a non contraddire.
s’impara a rispondere all’aggressività con una carezza.
s’impara a sorridere anche quando piangi dentro.
s’impara a sciacquare dentiere.
s’impara a lavare il Suo corpo. s’impara la naturalezza di ogni gesto.
s’impara a mettere pannolini.
s’impara ad armeggiare con ossido di zinco e rossori.
s’impara ad imboccare. s’impara il ritmo perfetto tra un cucchiaino di cibo e l’altro.
s’impara ad accettare che quel cibo ti toccherà frullarlo come un omogeneizzato.
s’impara a calibrare la giusta boccata d’acqua affinché non vada di traverso.
s’impara ad accettare che quell’acqua ti toccherà raddensarla come gelatina.
s’impara, si deve imparare, a non arrabbiarsi quando non mangia. mangerà domani. quel domani che non ci sarà quando la capacità di deglutire sarà compromessa.
s’impara… si cerca di imparare a capire se ha freddo, caldo, fame o sete.
s’impara a parlare di tutto e di niente.
s’impara a non avere risposte.
s’impara a rassicurarla anche quando di rassicurante c’è ben poco.
s’impara ad accettare il silenzio della sua bocca e del suo sguardo.
s’impara a parlarle, nonostante tutto.
s’impara a dare abbracci e baci che non possono essere ricambiati.
s’impara a dirle ti voglio bene. sempre e comunque.
s’impara a fare punture. s’impara a farne tante.
s’impara ad avere paura. paura di un colpo di tosse. paura che soffochi.
s’impara a dire che sarebbe giusto che chiudesse gli occhi. ormai.
s’impara a sentirsi in colpa per averlo pensato.
s’impara a fare i conti con il vuoto.
agli 800mila malati di alzheimer, ai loro famigliari, a mia Nonna.
scritto da Erika Corgh
Una comunità distrettuale “Amica delle Persone con Demenza” e sempre più vicina alle persone fragili.
Dal 2022 sono stati attivati nei comuni di Aprilia, Cisterna di Latina e Cori percorsi di Auto Mutuo Aiuto a favore di caregiver e familiari di persone con Alzheimer e altre forme di demenza. Ciò, per favorire la condivisione, il confronto, l’aiuto e la solidarietà tra persone che vivono la stessa esperienza e l’impowerment. In tale ambito, viene offerto un supporto psicologico relazionale attraverso la programmazione di incontri di gruppo a cadenza periodica, per offrire al “caregiver” una corretta formazione, informazione, ascolto e consulenza psicologica. Per informazioni contattare i servizi sociali dei comuni di Aprilia, Cisterna di Latina, Cori e Rocca Massima o i riferimenti indicati in locandina.
➡️ Nuovi arredi presso la Struttura semiresidenziale per anziani Fragili di Aprilia, il centro distrettuale di via delle Margherite gestito dal Comune
👉 Hanno partecipato alla presentazione della riqualificazione ambientale il sindaco Antonio Terra, gli assessori ai Servizi sociali di Aprilia e Cisterna, Francesca Barbaliscia e Carlo Carletti, la delegata del Comune di Cori Annamaria Tebaldi, la struttura distrettuale e gli operatori del Comune
➡️ Con i nuovi arredi sono stati riorganizzati gli spazi interni. Gli ambienti sono stati divisi in diverse aree: area verde, zona nonni raccontano, area giochi, area attività e sala da pranzo.
🗣️ “Fiore all’occhiello tra i servizi distrettuali, ha commentato il primo cittadino, il centro è stato oggetto di un ammodernamento degli arredi dei locali interni al fine di migliorare la qualità della vita e degli spazi degli ospiti. Il mobilio utilizzato rende le sale più colorate, agibili e prive di barriere architettoniche adatte alle terapie occupazionali degli ospiti. Ringraziamo per il lavoro svolto tutti i collaboratori distrettuali ed il personale Asam che in città si trova a gestire diversi momenti dedicati ai nostri cittadini più fragili”
👉 Gli spazi di vita hanno un’influenza sulle persone con Alzheimer, specifici accorgimenti, infatti, migliorano la loro qualità di vita. Attraverso un apposito arredo e mobilio è possibile ridurre l’insorgenza di alcuni disturbi comportamentali e supportare le autonomie residue; inoltre la riduzione dei fattori di stress ambientale contribuiscono ad alleviare il carico di lavoro percepito dagli operatori.
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